Nell’attualità, la settimana corrente non ci ha offerto niente di interessante. Ma il passato sì; anzi, dopo qualche scavo negli archivi, ci sentiamo fortemente invogliati a fare dei confronti con il presente. Ne abbiano trovati di sorprendenti. Eccoli:
29 marzo 2015, stampa sportiva. GP di Motociclismo del Qatar. Valentino Rossi vince nel suo solito modo entusiasmante e sale sul podio insieme ad altri due italiani: festa grande, inno nazionale. Baci e abbracci e la regolamentare doccia di champagne.
Poi leggiamo che lo champagne (siamo in zona islamica) è analcolico.
Qui c’e qualcosa di leggermente ridicolo, pur con tutto il rispetto delle tradizioni locali. Quelli vanno a 300 all’ora, si prendono a spallate sulla pista, rischiano la pelle e qualcuno ce la lascia; però lo champagne è analcolico. Mah!
6 aprile 2018. Con una notizia decisamente di colore locale il ridicolo esce dalla pista ed entra in cucina. Pare che il Rabbino Generale di Gerusalemme abbia dichiarato non kosher (siamo in zona ebraica), sulla base di potenziali intromissioni di insetti e vermetti nel cuore del delizioso alimento, il carciofo alla giudìa.
Costernazione nei ristoranti del ghetto di Roma e di altre città d’Italia e del mondo. E stupefazione da parte nostra nel constatare che pur trovandoci nell’anno tecnologico 2018, nelle dispense di tanta gente continuano a vigere norme che (anche se avremmo la tentazione di definirle altrimenti) ci sentiamo comunque autorizzati a chiamare anacronistiche.
Da Facebook, 10 aprile 2015. “Nelle ultime ore i settori nordoccidentali dell’Italia sono sotto un massiccio attacco chimico. Dalle immagini satellitari della NASA si evidenziano chilometriche scie chimiche persistenti che si estendono dal Ponente Ligure a Piemonte e Lombardia. Se nelle prossime ore avvertite difficoltà a respirare, dolori ossei, febbre, rossore agli occhi, non è la primavera; basta alzare gli occhi al cielo per capire…” La fanfaluca sui poteri occulti e sulle loro trame ai nostri danni continua a inquinare i cervelli dei nostri simili, esponendo in magnifica evidenza l’umana stupidità. Mah!
Anno 2018 e probabilmente seguenti, la faccenda è di quelle a lunga durata. Una esigua, ma comunque pericolosa (per i propri e per gli altrui infanti) percentuale di genitori rifiuta di immunizzare i figli contro una quantità di malattie anche mortali che in passato facevano strage, convinti che le vaccinazioni possano provocare l’autismo. Si tratta del movimento NoVax, la più recente, ma di sicuro non l’ultima manifestazione dell’umana stupidità. Arimah!
Ottobre 1889. Dal diario di un alunno: “Provoca i più deboli di lui, ruba quando può, ha cartella, quaderni, libri, tutto sgualcito. Odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro. Il maestro finge qualche volta di non vedere le sue birbonate ed egli fa peggio. Sua madre viene ogni tanto a chiedere informazioni e se ne va sempre piangendo”. Non faremo ai nostri lettori l’oltraggio di svelare il nome di questo tipaccio, però per aiutarne il riconoscimento aggiungiamo che, più spesso che no: “l’infame rise”.
7 aprile 2018. Dalla cronaca (nera): “Prof. picchiati dai padri degli allievi: due aggressioni in un giorno”. A Palermo e a Torino, pugni e calci con conseguenti emorragie interne ed ecchimosi varie. Poi è venuto fuori che i ragazzi avevano riferito con qualche aggiunta di fantasia le presunte angherie subite dai professori. Gli adolescenti, si sa, si comportano spesso da lupi in veste d’agnello. Ma il vero aggiornamento è che i genitori una volta se ne andavano piangendo (vedi sopra) oggi menano. Mah!
1781. Mozart è cacciato a calci in culo dal conte Arco, camerlengo dell’arcivescovo Colloredo, presso il quale il nostro era a servizio, perché lui (Mozart) dopo il concerto pretendeva di cenare al piano di sopra con gli ospiti, pensando di averne il diritto, (primo passo verso l’ottenimento, da parte del padrone, del rispetto per l’artista: in pratica gli albori del diritto d’autore che avrebbe reso indipendenti questi ultimi) mentre l’altro (Colloredo), che lo considerava un servitore qualsiasi, voleva che mangiasse giù in cucina.
Come si conclude l’aneddoto? Male: Mozart sbatte la porta, se ne va rinunciando ad avere un protettore nobile e, malgrado tutto il suo talento, finisce nella fossa comune del cimitero. Perché non c’era ancora il diritto d’autore.
8 aprile 2018. Sky, una delle piattaforme TV più importanti, di proprietà di Murdoch, decide di non pagare più i diritti d’autore su tutto quello che trasmette: musica, testi, filmati. Arriva addirittura alla faccia di bronzo di chiedere indietro quello che ha già pagato in passato alla SIAE, e quindi agli autori.
Due secoli di battaglie affondati dalla corazzata di un pirata dell’etere? Pare proprio di sì. Mah!
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