N° 476 - Pubi Innocenti

Qui non si tratta di pudore, qui si piomba nel ridicolo più spinto; colpa dei bacchettoni che a quell’epoca brulicavano nella chiesa cattolica, per i quali tutto era peccato, perfino gli innocentissimi pubi di questi otto angioletti.

Siamo ancora nella chiesa di San Pietro in Montoro. Le cappelle principali ai lati dell’abside sono precedute da magnifiche balaustre di marmo, ornate ognuna da due coppie di putti di squisita fattura, devastati da ambigue ferite che risalgono non sappiamo bene a quando, ma che hanno lasciato immonde cicatrici.

Guardate questi poveri bambini: chi violato da osceni impacchi di gesso, chi con macchie di ruggine colate da perizomi di metallo, chi con tamponature scure di ignoto materiale, chi addirittura con i pisellini raschiati via e ridotti a foruncoli arrossati.

       Una violenza compiuta ai danni di una nudità che più innocente di così non poteva essere, ma che evidentemente offendeva i malpensanti.

 

Certo, poi, in un autunno di buon senso, le ipocrite foglie di fico sono cadute, ma ormai, sotto, a colpi di lima e di scalpello era stato raschiato via tutto. Che vergogna.

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